23 OTT - Gentile Direttore,
bene, con l’uscita del senatore Garavaglia abbiamo assistito all’ultima “genialata” di chi pensa evidentemente con tanta nostalgia a quando le punture le faceva la signora Maria della porta accanto e tutti erano contenti e se ne derivava un bel ascesso gluteo era solo colpa della sfortuna.
Pare proprio che a più di qualcuno sono saltati i nervi perché nonostante l’impegno a tirare fuori conigli dal cilindro, a inventare e imporre figure ibride in campo infermieristico che non risolveranno alcunché, a straparlare di improponibili sostituzioni di infermieri con Oss, a delineare futuri e meravigliosi percorsi formativi senza declinarne la ricaduta funzionale e contrattuale, a fare conti spocchiosi per recuperare qualche infermiere magari pure acciaccato per tamponare situazioni intamponabili, a celebrare con enfasi riscontri economici più che significativi che in realtà sono minimali, il problema sempre più evidente della carenza di infermieri e della tensione che ne deriva, non si avvia a soluzione.
Perché ci vuole un impegno serio, costante e strutturato, oltre che una valutazione a tutto campo dei perché dell’attuale situazione. Valutazione che si coniughi con una visione lunga e ben delineata del futuro assetto e impiego dell’assistenza infermieristica per i cittadini e del ruolo dentro il sistema degli infermieri che la esercitano. continua a leggere