A Milano e provincia oltre 15.000 infermieri stanno seriamente valutando di lasciare la professione o trasferirsi all’estero. È un dato allarmante che emerge da una rielaborazione territoriale dell’indagine nazionale condotta da Club Infermieri. Nel solo territorio della città metropolitana, su circa 27.000 infermieri attivi, almeno uno su due è in fuga silenziosa.
Una fuga dovuta non alla mancanza di vocazione, ma alla carenza di tutele, di prospettive e di rispetto. Il 35% degli infermieri milanesi ritiene la propria retribuzione non adeguata al ruolo, il 21% denuncia condizioni di lavoro stressanti, mentre il 18% lamenta l’assenza di reali possibilità di crescita professionale.
Solo il 7% si dichiara soddisfatto del proprio equilibrio vita-lavoro. Nei principali ospedali della città – dai grandi IRCCS ai presidi ASST – si lavora con turni massacranti, personale insufficiente e senza alcun supporto psicologico o organizzativo.
Ma il dato più inquietante riguarda la sicurezza sul lavoro: più di un infermiere su due a Milano ha subito almeno un’aggressione, fisica o verbale. Il 30% ha vissuto più episodi di violenza nel corso dell’ultimo anno, spesso in contesti ad alta tensione come i pronto soccorso o i reparti di psichiatria.
Dichiarazione di Mauro Nobile, Segretario Generale FIALS Milano Area Metropolitana:
“Siamo al punto di rottura. A Milano abbiamo infermieri stanchi, delusi, arrabbiati. Lavorano ancora con dedizione, ma con sempre meno fiducia. Il rischio è che decidano in massa di andarsene, lasciando i reparti scoperti e i cittadini senza assistenza.”
“Non è solo una questione economica – che resta grave – ma di dignità. Professionisti con 20 o 30 anni di servizio vengono aggrediti, costretti a mansioni improprie, messi sotto pressione senza tutele. E la politica continua a fare finta di niente.”
“Chiediamo interventi urgenti: più assunzioni, formazione pratica, protezioni legali e misure contro le aggressioni. Ma soprattutto serve un riconoscimento concreto, istituzionale ed economico del ruolo degli infermieri. Senza di loro, la sanità si ferma. Milano non può permetterselo.”
La FIALS Milano Area Metropolitana continuerà a battersi per dare voce agli operatori sanitari, con azioni sindacali, tutela legale, supporto psicologico e percorsi formativi concreti. È tempo di restituire valore a chi ogni giorno si prende cura della nostra salute.